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venerdì 14 marzo 2014

Sorellina in viaggio con i nonni


Il momento è arrivato: oggi Sorellina salirà su un aereo diretto in Sicilia dove resterà per due settimane con i nonni lombardi.

"Mi divertirò moltissimo e al ristorante mangerò tante cose buone - ha detto ieri sera - voi però mi mancherete tantissimo!"
"Non preoccuparti, potremo parlarci per telefono tutte le sere."
"Ma anche con mio fratello?"

Sì, Sorellina, potrai parlare anche con il tuo adorato fratellone e anche tu ci mancherai, anche se ci farà bene avere due settimane da dedicare al nostro bambino grande.

"Mamma... shhh... non dirlo a Sorellina, ma sono proprio contento che per queste settimane sarò solo con voi. Non succedeva da tantissimi anni!"

lunedì 19 marzo 2012

Murasaki e le separazioni (3)

Eccoci arrivati al consueto appuntamento che potrei anche ribattezzare: I viaggi di BUH e Sorellina!
Quest'anno Nonna Bea e Nonno Mario, per il loro consueto viaggio di primavera, hanno deciso di portare con loro il nostro BUH.

BUH pronto a partire (foto scattata da Mr T) *
L'anno scorso avevano dovuto rinunciare a causa ristrutturazione della nonnesca dimora, ma quest'anno hanno voluto fare le cose in grande e approfittare dell'ultimo anno in cui BUH può permettersi di saltare senza problemi ben due settimane di scuola!!

venerdì 25 febbraio 2011

Murasaki e... la saga scozzese

Certo! Ormai mio malgrado questa storia degli scozzesi è diventata una saga.

Perché non bastavano i problemi con le prenotazioni e la febbre prima della partenza, non bastava il giornalista ammalato e e la simpatica receptionist che mi ha addebitato l'intero ammontare della camera super-lusso dell'hotel a cinque stelle...

Quando pensavo di essermi ormai lasciata tutto alle spalle è arrivata la lettera.
Lunedì sera tornando a casa ho trovato una lettera della banca nella cassetta della posta che annunciava:

Gentile signora Murasaki,
abbiamo notato degli strani movimenti sulla sua carta di credito, probabilmente illeciti, perciò abbiamo deciso arbitrariamente e - naturalmente - senza consultarla, di bloccare la sua carta di credito ed emetterne una nuova che le arriverà nelle prossime settimane...

In preda al panico sono andata a controllare sul sito della carta di credito, ma i movimenti registrati erano i miei a Londra: L'hotel (sigh) - té e tazze da Whittards - pranzo da Wasabi. Oltre alla spesa all'Esselunga e così via...

L'unico dubbio era che ci fosse qualcosa di ancora non contabilizzato sul sito, perciò ho subito chiamato il servizio clienti.

Operatore: No signora Murasaki non ci sono altri movimenti oltre a quelli... ah è stata davvero lei a effettuare quelle spese?
Murasaki:... eh beh sì, insomma non è che ho speso 1.000 euro in un giorno e... poi comunque avreste potuto telefonare e chiedere conferma prima...
Operatore: Ma signora di sicuro la sua agenzia avrà provato a contattarla [giuro non ho ricevuto una telefonata che sia una] ma non trovandola... ehm nel dubbio avranno preferito bloccare la carta!!

"E va bene..." rispondo rassegnata, io però della carta di credito avevo bisogno.
Stasera parto per il Sud e dovevo acquistare i biglietti, ma potevo farlo solo online, perciò sono andata di corsa ad attivare una carta prepagata, che magari prima o poi torna comunque utile.

Insomma oggi parto per andare dai Nonni Calabresi, BUH lo abbiamo mandato in montagna con la zia Giramondo, lo zio Francese e i loro figlioli, così non pensa alla mamma che non c'è e respira un po' d'aria buona.
Sorellina dorme da Nonna Bea e Mr T un po' si riposa con il suo ginocchio malconcio.

Quanto agli Scozzesi: speriamo che questo sia stato l'ultimo capitolo della saga.

martedì 12 ottobre 2010

Mr T, il lavoro a casa e i figli

Alcuni post letti di recente mi hanno fatto riflettere. Si parla spesso dei pro e contro del lavorare da casa o in un ufficio, e se ne parla soprattutto dal punto di vista delle mamme, che vorrebbero poter gestire meglio i propri tempi oppure che vorrebbero, giustamente, poter rapportarsi a un mondo di adulti oltre che a quello dei propri nani (vedi i recenti post di Mammafelice e di Machedavvero). Ma dai commenti che seguono questi post nessuno sembra curarsi del fatto che questi problemi possono, anche se in tono minore, riguardare anche i papà.

In particolare, mi ha fatto specie leggere il primo commento al post di Macheddavvero che, tra gli altri pensieri comprendeva questo:

"... Però una cosa è innegabile. Se un uomo è a casa e sta lavorando, lui non può essere disturbato perché sta lavorando. Se una donna è a casa e sta lavorando, sta anche badando alla cena, ascoltando con la coda dell'orecchio se la lavatrice finisce la centrifuga, dando lo sciroppo al bambino e rispondendo a una chilometrica telefonata di lamentele di sua madre. Minimo..."

Devo dissentire per una semplice ragione: se un uomo sta lavorando in una casa in cui ci sono bambini piccoli e nonni (suoi genitori) finisce per trovarsi nella stessa identica situazione descritta da Wonder, e lo dico per esperienza personale.

Mr T è un grafico freelance da anni, ma fino a un anno e mezzo fa si era sempre appoggiato ad agenzie pubblicitarie lavorando nei loro uffici. Per diversi motivi lo scorso anno ha deciso di mettersi in proprio, ma tra ricerca del locale da adibire a studio e il prolungarsi dei lavori di ristrutturazione, si è trovato a doversi ricavare un micro-ufficio in una stanza a casa dei suoi.

Bene, si potrebbe pensare, si chiude nella sua stanzetta e lavora tranquillamente. Ed è qui che ci si sbaglia!

Innanzitutto bisogna considerare che Sorellina, fino a tutto il mese di settembre, cioè fino a che non ha iniziato a frequentare il nido, è stata a tempo pieno a casa dei nonni e poi bisogna considerare i mesi estivi, in cui anche BUH! è stato molto più presente a casa dei nonni. Perciò alcune delle frasi tipiche che Mr T si sentiva ripetere ogni giorno, comprendono:

"Mr T, devo uscire a comprare il latte, mi tieni mezzora Sorellina, che fuori fa caldo/freddo?"
"Mr T, Sorellina dorme così bene, vai tu a prendere BUH a scuola? Tanto cosa vuoi che sia, interromperai il lavoro al massimo per una mezzoretta..."
"Papàaa, mi fai vedere un cartone sul tuo computeeer?"

E mi ci metto anch'io, che da quando ho ricominciato a lavorare a tempo pieno (sono fuori casa dalle 7.30/8 alle 19), mi affido fin troppo a Mr T, con la scusa che lui lavora a casa.
"Mi porteresti questi golfini in lavanderia? Tanto è sotto casa!"
"Passeresti tu a pagare la retta del nido/a ricaricare la tessera mensa della materna? Tanto se vai in paese..."

Insomma, oggi Mr T è un papà che gestisce i pargoli e parte della casa quasi dall'alba al tramonto e tra una corsa e l'altra lavora. Tutto perché al momento non ha un ufficio in cui rifugiarsi e concentrarsi in modo continuo sul suo lavoro.

Ogni mattina, con un aiuto relativamente limitato da parte mia, prepara BUH e Sorellina, li porta a scuola e nido. Lavora. Va a riprenderli per portarli dalla nonna. Lavora. Alla sera prepara la cena e sistema anche la cucina, mentre io mi limito a stendere, piegare ed eventualmente stirare i panni (attività che nemmeno mi spiace più di tanto). Senza contare che spesso si alza a consolare Sorellina di notte, perché io -ahimé, anzi ahilui- non la sento. E per tutto questo si lamenta? Beh a volte un po' lo fa, ma allo stesso tempo dice di essere felice di poter passare più tempo con i nostri figli, rispetto a quanto facesse prima.

Ho raccontato tutto questo perché, Mr T, voglio dirti grazie, perché so che troppo spesso sembra che non mi renda conto di tutto quello che fai per la nostra famiglia o che non lo apprezzi.
Non so come farei senza il tuo sostegno e -
ora che almeno ci sono una porta e una vetrata - ti auguro che lo studio sia pronto per l'inaugurazione al più presto e che tu possa finalmente concentrarti al cento per cento sul tuo lavoro e sui nuovi clienti.
Perché è vero che a volte per noi genitori l'ufficio serve da camera di decompressione, serve per riprendere fiato dallo stress familiare, dai bambini urlanti o frignanti e sempre aggrappati a gonne e a pantaloni, e tu ne hai davvero bisogno! Love4.

venerdì 8 ottobre 2010

Sorellina e il nido

Oggi, 8 ottobre 2010, possiamo affermare che la fase uno dell'inserimento al nido si è conclusa con successo.
Sorellina questa settimana ha continuato a frequentare ad orario ridotto (dalle 10 alle 12.15 circa), ma ha affrontato distacchi sempre più lunghi e ha pranzato al nido tutti i giorni.

Alla fine, grazie soprattutto all'approccio delicato delle educatrici, si è adattata discretamente al nuovo ambiente, ha pianto soltanto quando i due o tre bimbi più difficili piangevano forte (e ci credo poverina, si sarà spaventata), ma poi si è sempre fatta consolare velocemente. Questa mattina, addirittura, non ha nemmeno piagnucolato quando Nonna Bea l'ha affidata a tata Lilly.

E poi... beh... si è fatta conoscere per quella bimba affamata di cibo e di vita che noi abbiamo già imparato a conoscere in questi 14 mesi. Tata Lilly si è complimentata perché non aveva mai visto una bambina così piccola mangiare così bene da sola. "Tutto merito della pazienza della mamma", ha elogiato Nonna Bea.
"Tutto merito della fame e del senso pratico di Sorellina", la correggo io.

Certo, perché Sorellina davanti a un piatto di cibo non vede altro che quello e non si dà pace finché non lo rende pulito e lucido, spazzolando fino all'ultima briciolina. Non riesco davvero a immaginarla mentre aspetta serafica che l'educatrice abbia finito il giro del tavolo per avere finalmente il suo boccone. Per questo Sorellina, senza aspettare tata Lilly, prende la forchettina e si infilza il pesciolino da sola e mangia e mangia e finisce con tale anticipo rispetto agli altri Gnomi che, per tenerla buona, tata Lilly deve passarle dei pezzetti di pane tra una pietanza e l'altra. Il rischio, altrimenti, è che allunghi le mani nei piattini degli altri piccoli commensali e che ripulisca anche la loro parte di pranzo!!

mercoledì 8 settembre 2010

BUH! e la gelosia

Le vacanze estive permettono ai bambini di: oziare, passare più tempo all'aperto, giocare fino allo sfinimento, conoscere posti nuovi, giocare fino allo sfinimento, passare più tempo con papà e mamma o con i nonni, giocare fino allo sfinimento... ma non solo... le vacanze estive implicano anche una convivenza continua e "forzata" con i loro fratelli o sorelle. Una convivenza che spesso può rivelarsi catastrofica, o quasi.

Per tutto il primo anno di vita di Sorellina, BUH! ha vissuto piuttosto tranquillamente e quasi nell'ignoranza di cosa comportasse esattamente la presenza di questo piccolo, ma pestifero esserino.
Lui passava gran parte delle sue giornate alla scuola materna, giusto il tempo della merenda a casa di Nonna Bea, e poi via a casa per prepararsi a cenare, fare un gioco o guardare un cartone prima di andare a dormire.
In tutto questo succedersi di azioni e rituali Sorellina rimaneva sullo sfondo: una bambolina che ancora non era abbastanza grande per essere una compagna di giochi e, quindi, buona solo per essere di tanto in tanto sbaciucchiata e coccolata.



Con l'arrivo delle vacanze però qualcosa è cambiato, anzi tutto!! Nel mese e mezzo in cui è rimasto a casa da scuola e centro estivo BUH! ha iniziato a capire la portata reale di una Sorellina sempre più sicura di sé, diventata ormai un'esploratrice temeraria degli angoli più reconditi della casa, quindi anche degli spazi e dei giochi che fino a qualche mese fa erano esclusivo appannaggio del fratello maggiore. Così…

Così BUH! ha deciso che era il momento di agire per riportare l’attenzione su di sé.
Ha iniziato a parlare "come un piccolo", a gattonare, a farsi imboccare (beh questo un po' lo faceva anche prima...), a chiederci "Giochiamo a mamma/papà, figlia grande (Sorellina) e bambino piccolo (BUH!)?".

Non solo. Quando vede Sorellina alle prese con un gioco qualsiasi, lui arriva, la sposta con prepotenza e si mette tra lei e il gioco per non farglielo raggiungere: comportamento che, naturalmente, causa pianti e strepiti da parte della malcapitata.

Mr T e io preferiamo evitare di chiedergli di cedere con la scusa che lei è piccola, anche perché sarà piccola ma ha già il suo bel caratterino. Gli proponiamo invece di condividere il gioco, oppure di aspettare - come a scuola - che Sorellina abbia finito di giocare prima di prendere il gioco, ma non sempre è cosa facile.


giovedì 15 luglio 2010

BUH! e le notti dai nonni

BUH! quando può adora fermarsi a dormire dai nonni, forse perché è rimasto uno dei pochi momenti in cui ha Nonna Bea e Nonno M tutti per sé... insomma senza l'intrusione di quella guastafeste di Sorellina.

Devo dire che sin dalla prima volta in cui si è fermato a dormire da loro, non ha mai vacillato, non ha chiesto una sola volta di tornare da mamma e papà. Per questo ieri sera ci ha molto stupito quando, alle 21.15 è squillato il telefono e...

Mr T: Pronto!
Nonno M: BUH! vuole parlarti...
BUH!: [lamentoso] voglio tornare a casa miiiiaaaa!
Mr T: cosa è successo? Come mai vuoi tornare a casa?
BUH!: umph umph... voglio tornare a casa miiiaaaaa!

Apparentemente non è capitato nulla di strano, ci racconta il nonno, semplicemente di punto in bianco BUH! ha iniziato a piagnucolare, dicendo che voleva tornare a casa sua...

Nonno M allora lo ha riaccompagnato da noi (per fortuna abitiamo a meno di un km da casa dei nonni) e, quando BUH! varca la soglia di casa, finalmente arriva la rivelazione.

Il piccolo mi salta in braccio e mi sussurra piano all'orecchio: Mamma devo dirti un segreto... io e il papà dobbiamo costruire un elicottero!!

Sì, perché ieri mattina gli era tornata in mente la scatola del Meccano che aveva ricevuto per il suo compleanno e aveva chiesto a Mr T di smontare il sidecar e costruire l'elicottero al ritorno dal centro estivo.

Per fortuna erano ormai quasi le 22 e il nostro piccolo meccanico era troppo stanco perfino per protestare, quando gli abbiamo detto che avremmo dovuto rimandare la costruzione dell'elicottero al giorno successivo... perciò Mr T preparati, stasera si costruisce!!!

giovedì 17 giugno 2010

Mr T e la vacanza al mare

Questa settimana al mare era programmata da circa due mesi, da quando cioè la Direzione aveva convocato a turno i dipendenti per invitarli a smaltire entro giugno parte delle ferie arretrate ...
Che meraviglia!! - ho subito pensato - una volta tanto una bella settimana di vacanza a inizio estate, questa sì che è una bella notizia.
Purtroppo, però Mr T era tutto intento nell'organizzazione della sua nuova attività, definizione del contratto per il locale, programmazione dei lavori per ristrutturarlo e renderlo un ufficio perfetto (o almeno più presentabile in ottica "cliente" della stanza che gli hanno messo a disposizione Nonno M e Nonna Bea).
Da egoista quale sono sempre stata, non intendevo sprecare a casa, magari spezzettandola, la settimana di ferie, così ho deciso di invitare Nonna Bea a trascorrerla con me e i due nanerottoli sulla riviera romagnola.
Detto fatto. Abbiamo prenotato per la seconda settimana di giugno un delizioso albergo con accesso diretto alla spiaggia privata, animazione per BUH e - soprattutto - un ristorante attrezzato per preparare passati di verdure, pastine, frullati di carne e tutto il resto necessario per le pappe di Sorellina.

La partenza era sempre più vicina e Mr T manifestava sempre più segni di stress causati da: ritardi nell'avvio dei lavori, architetti poco flessibili, estremo perfezionismo e pignoleria del Nonno M che segue i lavori con la mia dolce metà.
I segni dello stress sono stati sia fisici (un'enterocolite acuta che ha abbattuto il nostro per oltre una settimana), sia mentali (nervosismo latente riversato sul malcapitato BUH...) e pian piano mi hanno convinta a portarci Mr T sull'Adriatico con noi.

Mr T non era convinto: Come faccio? Ho da lavorare... troppe cose da fare...

Allora ho deciso di ricorrere (come sempre quando voglio convincerlo a fare qualcosa) all'aiuto dei nonni, così, dopo una passeggiata con loro, Mr T mi chiede: Ma allora vuoi che venga Nonna Bea o che venga io al mare con voi?
E io subdola: Ma tesoro se ho invitato Nonna Bea è perché sono felice di andarci con lei, ma ti ho visto così stanco e affaticato negli ultimi tempi... [non potevo sottolineare che tanto i lavori non sarebbero iniziati prima di luglio e che era perfettamente inutile che lui restasse a casa]
Mr T: umpf... umpf... allora cercherò di organizzarmi questa settimana in modo da venire con voi...

Così alla fine Mr T è venuto con noi. Siamo riusciti a rilassarci nonostante le levatacce imposte da Sorellina e nonostante le corse sulla spiaggia e i tuffi continui pretesi da BUH.
Ci siamo coccolati e amati come non facevamo da troppo tempo e finalmente, tornando a casa, Mr T ha ammesso che questa interruzione ci voleva davvero e che, ma questo non lo direbbe mai, avevo ragione io!!

mercoledì 19 maggio 2010

Murasaki e il caos che prende il sopravvento

Non importa quanti sforzi si facciano, il caos è sempre lì, in agguato, che cerca il minimo spiraglio per riuscire a prendere il sopravvento su tutto e tutti.

C'è stata la festa di compleanno di BUH, ma siamo sopravvissuti, c'è stato il battesimo di Sorellina, e anche lì siamo riusciti a frenare il caos, ma poi Mr T si è ammalato, un virus davvero aggressivo che lo ha spalmato sul letto per oltre una settimana...

Per fortuna Mr T non fa parte di quella categoria di uomini che si lamentano al minimo malore, ma questa volta è stata proprio una batosta, non riusciva quasi a muoversi dal letto ed è stato lì che - sfregandosi le mani - il caos è venuto a bussare alla porta di casa Murasaki.

Alle 5 arrivavo da Nonna Bea, prelevavo i bambini e tornavo a casa per preparare la cena: naturalmente Sorellina si disperava perché voleva solo stare in braccio, mentre BUH reclamava con decisione la sua dose di attenzioni.
Come se non bastasse, di tanto in tanto Mr T si alzava dal letto, veniva in sala, si sedeva sulla poltrona e si lagnava perché i bambini urlanti facevano aumentare il suo mal di testa (restare a letto no, eh?).

Pensate che il caos sia questo? No, per lo meno non solo questo. Le prime due sere sono riuscita a sistemare subito la cucina e qualcosina in giro per la casa, ma alla terza ho iniziato ad addormentarmi alle 21 con i bambini e ho perso il controllo.
Al mattino riuscivo a risistemare al volo la cucina e al massimo a stendere i panni lavati la sera prima, poi i panni puliti hanno iniziato ad accumularsi sull'asse da stiro aperto in soggiorno, le ceste nei due bagni traboccavano di panni sporchi, i giocattoli ricoprivano ogni centimetro quadrato del nostro appartamento, il lavello in cucina straripava di piatti e pentole... finché finalmente è arrivato il sabato, ho lasciato i piccoli da Nonna Bea e ho riportato quasi tutto alla normalità.

Ma come fanno, mi chiedo, le mamme che lavorano e non hanno accanto un compagno che le aiuti, o che hanno un compagno/marito che sta fuori spesso per lavoro? Io dopo questa esperienza SO per certo che non potrei mai farcela e nutro una sana invidia per quelle mamme che si trovano in situazioni simili e riescono comunque a gestire decorosamente la loro casa.

Anzi, se ce ne fosse una all'ascolto disposta a darmi qualche consiglio in merito, io sono pronta!! Ditemi per favore come se ne esce... devo solo aspettare che Mr T stia meglio? Che Sorellina diventi un po' meno esigente? Che BUH diventi meno mammone?

giovedì 18 marzo 2010

Sorellina e il ritorno al lavoro di mamma Murasaki

Ebbene sì. E' già passato un mese dal mio ritorno al lavoro... e che posso dire? Non so se sia un bene o un male, ma solo dopo una settimana mi sembrava di non essermene mai andata, come se quegli otto mesi di sospensione dalla realtà concreta del "mondo fuori" non ci fossero mai stati.
Eppure ci sono stati. E c'è una piccolina che ha protestato vistosamente per questo ritorno alla realtà...

Sì.
C'è una piccolina che è molto diversa da suo fratello maggiore
che è molto determinata e già sa - ahimé - come ottenere quel che vuole

C'è una piccolina che, quando ha fame, ingurgita i suoi papponi a un ritmo inverosimile
almeno per una madre abituata ai ritmi rallentati di BUH

C'è una piccolina che piange se qualcuno che non conosce la saluta
e a volte anche se la saluta qualcuno che conosce

C'è una piccolina che amava le visite da Nonna Bea
finché non scoprì che si infittivano e si allungavano sempre più

C'è una piccolina che, per questo, decise di protestare con decisione
scoppiando in un pianto dirotto ogni qualvolta vedeva rispuntare la mamma

C'è una piccolina che non contenta continuava a protestare
anche a casa la sera e poi al mattino tornando dai nonni
perché non capiva come mai papà e mamma continuassero a sparire...

Un giorno, però, questa piccolina fece una scoperta importante: papà e mamma sparivano tutti i giorni, è vero, ma poi tutti i giorni facevano ritorno da lei, e così anche il suo fratellone adorato. Per questo un giorno, di punto in bianco, la nostra piccolina smise di protestare e scoprì anche che dai nonni ci si diverte un mondo!!

Da allora devo dire che io e Mr T ci sentiamo molto sollevati.

domenica 21 febbraio 2010

Carnevale è finito

Ieri sono finiti i festeggiamenti per il Carnevale. Sorellina ha dormito, mentre Mr T e BUH sono andati a vedere carri e bancarelle nel centro del paese.
Anche quest'anno abbiamo lavorato tutti insieme per creare un costume per BUH.

Lo scorso anno io e Mr T creammo un delizioso cappello-cane:

Quest'anno al lavoro ci siamo messi tutti io, Mr T e nonna Bea.
BUH ha chiesto di vestirsi da Batman con tanto di mantello, maschera e cintura gialla dove riporre lo sciack-yepellent-bat-spey (ossia il bat-spray repellente per squali preso direttamente da Batman The Movie, si quello ispirato alla serie televisiva degli anni Sessanta).

Così nonna Bea ha tagliato e cucito il mantello, io ho realizzato lo stemma del pipistrello e la cintura con del panno giallo e Mr T ha realizzato la maschera. Lo shark repellent bat spray è stato egregiamente sostituito da bombolette di stelle filanti spray, cosa che ha mandato in visibilio il piccolo BUH.
E questo è stato il risultato:
BUH si è divertito davvero tanto, ma non posso negare che un po' ha invidiato il mantello con le ali da fatina e la bacchetta magica della sua amica Juls!!!

lunedì 25 gennaio 2010

BUH e la lettura

BUH ha da sempre avuto una passione sfrenata per i libri e la lettura, e come tutti i bambini che amano sfogliare libri e farsi leggere filastrocche, storie e fiabe, alcune le impara praticamente a memoria.

A 20/21 mesi poteva recitare quasi integralmente la vispa teresa, capra capretta, cavallino arrò arrò e qualche altra filastrocca che mi obbligava a rileggergli ogni sera prima della nanna.

Crescendo, dalle filastrocche siamo passati a storie brevi e semplici, ai Barbapapà e poi a qualche fiaba. Nel nostro compito di educatori di un piccolo lettore siamo stati aiutati molto anche dall'asilo nido, dove le educatrici avevano istituito una vera e propria biblioteca: i piccoli sceglievano ogni venerdì un libro da portare a casa e leggere durante il fine settimana.

In questo periodo tra le fiabe preferite di BUH ci sono La bella addormentata e Biancaneve, così durante il nostro soggiorno in Calabria gli abbiamo regalato un libro che le contiene entrambe, insieme al cd da ascoltare. Durante il viaggio di ritorno abbiamo ascoltato il cd con le due fiabe innumerevoli volte e, naturalmente, BUH le ha ormai perfettamente memorizzate, così...

Qualche giorno fa BUH era dai nonni e il Nonno M ha deciso di leggergli Biancaneve, ma cercava di edulcorare alcune espressioni, come ad esempio: fare del male invece di uccidere. Risultato: BUH continuava a correggerlo.

Al ritorno dalla spesa Nonna Bea ha chiesto: Allora BUH, il nonno ti ha letto Biancaneve?

BUH: si... però... lui non sa tanto leggere!!!
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