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Isabetta la Cavalletta |
Sì, avete capito bene, BUH ha, anzi aveva, un'amica di nome Isabetta, ed era - udite udite - una cavalletta.
Dico aveva perché è stata ospite a casa nostra per quasi un mese, poi un giorno ha deciso che era ora di riprendere la sua strada e l'abbiamo accompagnata nel prato sotto casa. Ma incominciamo dall'inizio.
Un giorno, verso fine novembre tornammo a casa e, spostando i pannelli delle tende del salotto, ci accorgemmo di lei. Se ne stava lì immobile aggrappata alla trama del tessuto bianco. Sembrava un po' spaesata, aggrappata là in alto, e scrutava tutto intorno come se si chiedesse in che strano posto fosse andata a finire.
BUH per un attimo fu spaventato, ma poi iniziò ad osservarla con attenzione e, quando si rese conto che in fondo in fondo era innocua, decise che era simpatica e che potevano anche essere amici. Così fu decretato e subito ci proibì di accompagnarla in terrazza come facciamo di solito con gli incauti insetti che si avventurano nella nostra dimora.
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Perché, mamma, fuori fa freddo, per questo la cavalletta è venuta a rifugiarsi a casa nostra!".
Come potevamo ribattere qualcosa? E poi pensavamo che finché se ne fosse rimasta a vivere sulla tenda non ci avrebbe dato alcun fastidio: decidemmo di darle anche un nome, così fu battezzata Isabetta la Cavalletta.
Da quel giorno Isabetta rimase con noi per circa un mese, fin quasi a Natale. Divenne una presenza così familiare che ogni volta che si nascondeva dietro la tenda, subito BUH diventava inquieto:
Dov'è Isabetta? Dov'è? Se ne è andata via?
Imparammo a seguire le sue migrazioni da un pannello della tenda all'altro, le sue lentissime passeggiate a testa in giù lungo le guide di scorrimento dei pannelli, le audaci esplorazioni fino a metà tenda e ritorno.
BUH la salutava entrando in casa, mi chiedeva di cosa si nutrisse e se dovessimo provvedere noi oppure no (devo dire che credo abbia ripulito la zona dai vari moscerini e ragnetti che vi si annidavano dall'estate).
Persino Sorellina aveva capito che c'era qualcosa di interessante là in alto sulla tenda, perciò ogni volta che sentiva nominare Isabetta, iniziava a gesticolare concitata ed esclamava: E' là! E' là! E' là!
Infine, qualche giorno prima di Natale, all'improvviso Isabetta saltò sul pavimento, iniziò a esplorare il corridoio e con un balzo lo percorse quasi tutto. Capimmo che era giunto il momento per lei di riprendere la sua strada. Mr T la chiuse in un contenitore con un foro per l'aria e chiese a BUH di dirle addio.
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Nooo, non voglio, sigh sigh, io voglio che Isabetta resti per sempre con noi, umpfh!"
Lo abbiamo confortato e gli abbiamo spiegato che forse Isabetta aveva finito le scorte di insettini di cui cibarsi e che probabilmente, visto l'avvicinarsi del Natale voleva andare a trascorrerlo con la sua famiglia.
Pian piano BUH si è convinto, anche se avrebbe desiderato munirla di cappottino, dato che fuori in quei giorni era davvero tanto freddo e lei come se la sarebbe cavata senza di noi?
Già, come se la sarà cavata? Di sicuro è stata felice di tornare a saltare qua e là nel prato sotto casa. E Mr T dice che non appena aperta la scatolina in cui l'aveva riposta è balzata subito sul prato e poi ancora e ancora... allontanandosi sempre più nel buio gelido dell'inverno... Addio Isabetta, è stato bello averti con noi per un po'!!