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venerdì 30 maggio 2014

Una tipica nonna calabrese


La nonnacalabrese è stata a casa nostra per un mese.
Come ogni tipica nonnacalabrese è arrivata con due valige, di cui una conteneva solo cibo altamente calorico (salsiccia, sopressata, caciocavallo, taralli, friselle etc etc etc).

Mia madre, come ogni tipica nonnacalabrese, ha rimpinzato per bene i bambini, tanto che BUH, all'alba degli otto anni, ha orgogliosamente superato la soglia dei 21 kg.
"E come farò adesso che la nonna parte? Non posso crescere così tanto senza i suoi manicaretti!!"
Insomma la nonnacalabrese, che ieri è partita alla volta di Pescara, ha come sempre lasciato il segno... e questa volta ci ha lasciato anche due splendide istantanee che voglio condividere con voi.

domenica 15 aprile 2012

Murasaki e le domeniche di finta primavera

Eruzione Vulcanica (particolare): Autore BUH - Aprile 2012
Che poi nei miei ricordi d'infanzia la primavera era proprio così... piena di pomeriggi piovosi.
Questo pomeriggio non si è smentito e la pioggia cadeva a catinelle, così invece di andare a teatro come previsto, abbiamo optato per una serie di attività casalinghe.
Mentre Mr T era in studio a stampare e ritagliare bandierine e altre decorazioni per la festa di domenica prossima, noi abbiamo dipinto con le dita, abbiamo condotto esperimenti scientifici e abbiamo aiutato la Nonnacalabrese a sgranare i piselli. Ma andiamo con ordine.

lunedì 31 ottobre 2011

BUH e la storia del bambino che non dormiva mai... ad Halloween!


Ebbene sì, anche in casa Murasaki è arrivata la festa di Halloween!
Non abbiamo avuto tempo di fare decorazioni, ma BUH ha portato a casa un enorme ragno realizzato a scuola, che abbiamo appeso alla finestra per terrorizzare i passanti.
La Santa Nonnacalabrese poi ci ha preparato la pastafrolla, così stamattina abbiamo sfornato dei mostruosi biscotti a forma di teschi, pipistrelli e fantasmini...
E non poteva mancare una storia spaventosa... così io e BUH abbiamo rivisitato la fiaba del Bambino che non dormiva mai.

giovedì 21 luglio 2011

Murasaki e il Vestito

Mariage Civil
di Suzanne Ermann
Prima di iniziare a parlarvi del vestito e di come sono arrivata a sceglierlo devo fare una piccola premessa.
Io non sono mai stata la classica bambina (e adolescente poi) che già si immaginava il suo matrimonio e l'abito da principessa e tutto il resto... Io semplicemente ero  convinta che non mi sarei sposata e che al massimo avrei convissuto. Se poi per un caso eccezionale avessi "finito col cedere alla tentazione", allora avrei optato per una cerimonia semplice e ristretta e di sicuro non avrei indossato l'abito da sposa.
Per questo motivo quando abbiamo deciso di sposarci non avevo pensato minimamente all'idea di andare per atelier o di guardare le riviste dedicate al grande giorno per trovare ispirazione. Sarebbe stato sufficiente girare qualche negozio e acquistare un bell'abito elegante. Un abito che, ovviamente, non sarebbe stato nemmeno lontanamente bianco!!
Certo, facile a dirsi, ma dopo qualche giro a vuoto ho dovuto chiedere consiglio all'Amica Weddingplanner, che il giorno seguente  si è presentata con il link al sito di una stilista francese che (essendo ben più avanti di noi in tema di matrimoni civili) ha addirittura una collezione di abiti corti intitolata: Mariage Civil.
Me ne sono subito innamorata e io e l'Amica Weddingplanner ci siamo dannate alla ricerca dei punti vendita in zona Milano, ma è stato inutile, ne abbiamo infine trovato uno a Varese, ma li aveva finiti e la proprietaria mi ha proposto delle alternative decisamente poco adatte a me.
A quel punto ero quasi disperata, non avrei mai trovato l'abito ideale ed era già metà giugno... poi finalmente la fortuna è tornata a sorridermi. Mr T doveva realizzare dei biglietti da visita per una cliente e questa gli ha portato come esempio il biglietto da visita di una sarta, ma non una sarta qualunque, una specializzata in abiti da cerimonia e da sposa!!
A questo punto devo lanciare un avvertimento, se sei Mr T, non leggere oltre, 
non vorrai mica rovinarti la sorpresa, vero?

venerdì 8 gennaio 2010

Le vacanze sono finite

Oggi le feste sono definitivamente finite: presepio, albero e decorazioni varie sono stati distribuiti nelle scatole che Mr T al più presto riporterà in cantina.

Questa volta BUH ha vissuto con molta più partecipazione la preparazione e l'attesa del Natale. Per la prima volta ha voluto scrivere la letterina, mi ha aiutata a decorare la casa e, come ogni anno da quando aveva 20 mesi a fare i biscotti di Natale.

Gli sono poi toccate alcune prove che ha superato egregiamente. Tra queste:

- la "recita" alla scuola materna. Per fortuna, contro ogni aspettativa, la maestra Perfettini e la Maestra Nuvoletta hanno preferito preparare una festa in classe, senza caricare di aspettative i genitori e di tensione i bambini.
I piccoli (vestiti con pantaloni rossi e maglietta bianca) hanno semplicemente cantato due canzoni tutti insieme e recitato una poesia.
BUH ha superato la prova con la sua solita flemma, la tensione lui non sa cosa sia. Mentre tutti gli altri bambini stavano seduti più o meno composti con le gambe dritte davanti a loro, lui se ne stava con una gamba piegata e il braccino oziosamente appoggiato sul ginocchio.
Certo tutti i treenni hanno partecipato come meglio potevano un po' cantando e un po' no, ma lui si è superato. Non appena mi ha vista tra i genitori mi ha urlato "CIAO MAMMAAA" sbracciandosi per farsi notare.

- il lungo viaggio verso la Calabria e ritorno.
E' stata la prova più dura, ma l'abbiamo superata tutti. Il viaggio in due tappe (casa-pescara / pescara-calabria) con pause dei due piccoli che non sempre combaciavano. Il fiume in piena di affetto dei nonni calabresi che per diversi motivi non ci vedevano da quasi un anno, la mancanza di bambini con cui giocare ovviata solo l'ultimo giorno facendo visita a una mia cugina che ha la mia stessa età, ma ha cinque figli...

Durante queste vacanze lo abbiamo trovato cresciuto tanto: chiede chiarimenti sepre più precisi sul mondo che lo circonda, fa domande senza sosta, ragiona e fa deduzioni. Si sente orgoglioso dei suoi progressi come ad esempio l'essere ormai in grado di vestirsi quasi del tutto senza aiuto.
Come sempre si sente anche orgoglioso di essere un fratello maggiore e continua, almeno per ora, la sua adorazione per Sorellina...

giovedì 18 giugno 2009

Un piedi piatti in famiglia

Lunedì BUH ha fatto visita alla sua pediatra di fiducia per l'annuale tagliando di controllo.

Per un arcano motivo non appena varcato il cancello ha iniziato a urlare e piangere, che proprio non voleva andarci dalla dottoressa, ha pianto per un po' in sala d'aspetto e ha ricominciato quando è arrivato il momento di entrare nello studio.

Dopo tre anni la dottoressa si è rassegnata al fatto che BUH è mingherlino di costituzione e che anche se lo imbottissimo di cibi grassi e merendine non potrebbe pesare di più, ma... "Signora Murasaki, questo bimbo ha i piedi ancora molto piatti per avere tre anni..."

Murasaki: ah... sa com'è, è un difetto di famiglia, anch'io da piccola avevo i piedi piatti... Eh sì, in casa Murasaki si racconta ancora che:

A una visita di medicina preventiva dall'ortopedico, la Nonnacalabrese scoprì che la piccola Murasaki aveva dei graziosissimi piedini piatti e che per "aggiustarli" avrebbe dovuto portare gesso e apparecchio, prima ancora di iniziare a camminare. per non parlare delle classiche scarpine con plantarino che tanto si usavano oltre... beh insomma ai tempi in cui Murasaki ancora non camminava!!

La Nonnacalabrese era a dir poco sbalordita: CHI? CHI? CHI? Chi poteva aver trasmesso questo tremendo difetto alla sua delicata bambina?
Tornò a casa e, come un'invasata, obbligò tutta la famiglia riunita (Nonnogiggi, Bisnonna Maria, prozia Renuccia e, sì, persino il gatto di casa) a togliersi le scarpe. Doveva assolutamente scoprire da dove arrivavano questi piedi piatti!!
Beh, a una attenta analisi nessuno dei presenti risultò colpevole: così il placido Nonnogiggi chiese alla Nonnacalabrese di togliersi anche lei le scarpe... La scoperta naturalmente è scontata, ad avere i piedi piatti era proprio lei!!

Oggi, per fortuna, ha rassicurato la dottoressa, raramente si prendono provvedimenti così drastici, a meno che il problema non sia grave, almeno il piccolo BUH, si risparmierà le torture a cui fui sottoposta io da piccola...

E comunque durante la visita BUH è stato così bravo che la dottoressa gli ha appiccicato sulla maglietta una medaglia adesivo che recitava: IO SONO STATO BRAVO DAL DOTTORE!
- No, non dal dottoye, dalla dottoyessa - ha precisato BUH, che per tutto il giorno si è gongolato e ha mostrato a tutti il suo piccolo trofeo.
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