Un altro terremoto... sì... e Pitus (la zia del Giappone) è già tornata a Tokyo... il cuore mi si è stretto così tanto che quasi non lo sento più.
Mi sono chiesta, però se avesse senso tutto questo silenzio... laggiù tutti continuano a rimboccarsi le maniche perché la vita non si fermi ed è giusto che lo faccia anch'io qui in Italia.
Devo ricominciare a scrivere perché questo blog è nato principalmente per un motivo: raccontare alla mia famiglia disseminata per l'Italia e ai miei amici e amiche disseminati per il mondo (per lo più in Giappone come sapete) le vicissitudini della famiglia Murasaki.
Volevo che il legame creato negli anni dell'università non si dissolvesse con la lontananza. Ho continuato a scrivere, anche se a volte con discontinuità, perché mi rende felice sentire gli amici che dichiarano che leggere Murasaki no Nikki li fa sentire vicini a noi, come se le migliaia di km che ci separano non esistessero.
Quindi è per loro che ricomincerò a scrivere: per Pitus, per Shinchan e Mitsu e i loro bambini, per Pietro e Takako e Shou e Aya, per Sara, Roberto, Yuko, Yufu e i suoi figli. Perché la loro vita (per fortuna) non si è fermata e nemmeno la nostra. Vi voglio bene!!
ps: per chi ha avuto il buon cuore di partecipare alla campagna di donazioni promossa dalla Croce Rossa, segnalo che il numero per le donazioni tramite sms è valido fino al 15 Aprile (al numero 45500). Al link di seguito invece troverete un breve resconto di quanto sta facendo la Croce Rossa in Giappone:
Emergenza Giappone 2011
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venerdì 8 aprile 2011
martedì 31 agosto 2010
Murasaki e il rientro... col botto!
Siamo tornati! Le ferie sono finite e tutto al rientro si è svolto come da copione.
La riduzione di orario per allattamento è terminata proprio prima della partenza, così non solo sono tornata in ufficio, ma ci sono tornata per otto ore consecutive. E naturalmente ho avuto i classici sintomi da primo giorno al computer: vista tremolante, nausea e mal di testa... altro che botto è stato uno schianto!
BUH! è stato il più felice, perché è tornato all'estivo, mentre Sorellina, pur felice di stare con nonna Bea e papà, ha avuto qualche scompenso dopo le tre settimane passate in simbiosi con mamma e fratello.
Quando mi ha vista entrare in casa, infatti, ha esclamato: MAMMAAAAA! e ha subito proteso le braccine, non solo, subito dopo ha detto: ahpitcià ahpitciàa, tiitttiii, taatte - che (abbinato a una manina che tenta di aprirmi la camicia) significa: Mammina, mi sei mancata così tanto, non è che adesso mi concederesti una coccolina? Un sorso di quella bevanda bianca e dolce che mi dice che sei tornata e non te ne andrai di nuovo via?
E io, che davanti a queste richieste ho la fermezza di una gelatina, naturalmente ho ceduto subito, anche se era ora di cena... come non accontentarla? Senza contare che mi ha riempita dei suoi baci speciali e un po' sbauscianti, che consistono nello spalancare la sua boccuccia e mangiucchiarmi le guance... Tanto poi ha mangiato comunque quasi tutto quello che c'era nel piatto.
Tornate a casa Sorellina mi è rimasta avvinghiata fino a che non si è addormentata, e poi mi sono concessa a BUH! per la chiacchierata serale prima della nanna, in modo che avesse anche lui la sua parte di coccole.
Messi a letto i pargoli avrei voluto subito scrivere il post del rientro, ma la stanchezza ha prevalso e sono riuscita a malapena a raggiungere il letto... tanto il pigiama già lo indossavo su premurosa richiesta di BUH!, perché "mamma, devi indossare il pigiama per riuscire ad addormentarti..."
La riduzione di orario per allattamento è terminata proprio prima della partenza, così non solo sono tornata in ufficio, ma ci sono tornata per otto ore consecutive. E naturalmente ho avuto i classici sintomi da primo giorno al computer: vista tremolante, nausea e mal di testa... altro che botto è stato uno schianto!
BUH! è stato il più felice, perché è tornato all'estivo, mentre Sorellina, pur felice di stare con nonna Bea e papà, ha avuto qualche scompenso dopo le tre settimane passate in simbiosi con mamma e fratello.
Quando mi ha vista entrare in casa, infatti, ha esclamato: MAMMAAAAA! e ha subito proteso le braccine, non solo, subito dopo ha detto: ahpitcià ahpitciàa, tiitttiii, taatte - che (abbinato a una manina che tenta di aprirmi la camicia) significa: Mammina, mi sei mancata così tanto, non è che adesso mi concederesti una coccolina? Un sorso di quella bevanda bianca e dolce che mi dice che sei tornata e non te ne andrai di nuovo via?
E io, che davanti a queste richieste ho la fermezza di una gelatina, naturalmente ho ceduto subito, anche se era ora di cena... come non accontentarla? Senza contare che mi ha riempita dei suoi baci speciali e un po' sbauscianti, che consistono nello spalancare la sua boccuccia e mangiucchiarmi le guance... Tanto poi ha mangiato comunque quasi tutto quello che c'era nel piatto.
Tornate a casa Sorellina mi è rimasta avvinghiata fino a che non si è addormentata, e poi mi sono concessa a BUH! per la chiacchierata serale prima della nanna, in modo che avesse anche lui la sua parte di coccole.
Messi a letto i pargoli avrei voluto subito scrivere il post del rientro, ma la stanchezza ha prevalso e sono riuscita a malapena a raggiungere il letto... tanto il pigiama già lo indossavo su premurosa richiesta di BUH!, perché "mamma, devi indossare il pigiama per riuscire ad addormentarti..."
venerdì 30 luglio 2010
Murasaki, Mr T e la child-free week (2)
E' vero. Un po' sentiamo nostalgia dei nostri pargoli, ma se vogliamo dirla tutta questa settimana senza figli ce la stiamo davvero godendo.
Non mi è nemmeno venuto il panico quando ho scoperto che a Sorellina è venuta la febbre... ehm, cioè... devo confessare che di sfuggita ho pensato "ecco, smetto di allattarla per una settimana e subito si ammala! Non smetterò MAI MAI MAI MAI più di allattarla così avrà per sempre i miei anticorpi!!!"
Per fortuna, poi sono tornata in me e ho considerato che a settembre tornerò a lavorare a tempo pieno e pian piano smetterò di allattarla comunque.
Tornando alla nostra settimana child-free ci eravamo ripromessi di fare quello che normalmente non possiamo fare o non fare perché ci sono i bambini. Non parlo soltanto di gite in scooter sul lago, cinema e cene con gli amici o il gran finale della serata alle terme previsto per venerdì.
Mi riferisco anche a scegliere di NON fare quelle attività di tutti i giorni che proprio non si possono evitare in presenza di bambini piccoli. Ad esempio sabato scorso, non appena partiti i bambini, ho subito dichiarato "Questa settimana non voglio cucinare nemmeno una volta! Al massimo tagliamo l'anguria o il melone o, se proprio vogliamo esagerare, condiamo l'insalata!"
Che senso di sollievo ho provato in questi giorni quando, entrata in casa, non avevo l'assillo del
"Cosa preparo per cena?",
"E' tardi e devo ancora fare il bagnetto ai nani",
"BUH! avrà lavato i denti? Sorellina avrà mangiato abbastanza?"
- zzZZzZzzzZzZZzZz perché naturalmente quando ci sono i bambini io alle 9 di sera crollo addormentata con loro.
Questa settimana invece i nostri ritmi sono stati rilassanti, la sveglia è suonata almeno 40 minuti più tardi rispetto al solito, e pur andando a dormire molto più tardi ci siamo svegliati ogni mattina freschi come rose, forse perché per la prima volta da quasi un anno abbiamo dormito ogni notte di filato fino al mattino.
Murasaki: Aaaahhh... peccato che questo sogno domani finirà!!
Mr T: Ma che stai dicendo?! Mura, devo confessarti una cosa, questa settimana ho capito che per poco va bene stare senza bambini, ma una vita senza di loro sarebbe veramente vuota...*
* Questa frase ho voluto immortalarla qui, per farla rileggere a Mr T quando ricomincerà a sclerare ;-)
Non mi è nemmeno venuto il panico quando ho scoperto che a Sorellina è venuta la febbre... ehm, cioè... devo confessare che di sfuggita ho pensato "ecco, smetto di allattarla per una settimana e subito si ammala! Non smetterò MAI MAI MAI MAI più di allattarla così avrà per sempre i miei anticorpi!!!"
Per fortuna, poi sono tornata in me e ho considerato che a settembre tornerò a lavorare a tempo pieno e pian piano smetterò di allattarla comunque.
Tornando alla nostra settimana child-free ci eravamo ripromessi di fare quello che normalmente non possiamo fare o non fare perché ci sono i bambini. Non parlo soltanto di gite in scooter sul lago, cinema e cene con gli amici o il gran finale della serata alle terme previsto per venerdì.
Mi riferisco anche a scegliere di NON fare quelle attività di tutti i giorni che proprio non si possono evitare in presenza di bambini piccoli. Ad esempio sabato scorso, non appena partiti i bambini, ho subito dichiarato "Questa settimana non voglio cucinare nemmeno una volta! Al massimo tagliamo l'anguria o il melone o, se proprio vogliamo esagerare, condiamo l'insalata!"
Che senso di sollievo ho provato in questi giorni quando, entrata in casa, non avevo l'assillo del
"Cosa preparo per cena?",
"E' tardi e devo ancora fare il bagnetto ai nani",
"BUH! avrà lavato i denti? Sorellina avrà mangiato abbastanza?"
- zzZZzZzzzZzZZzZz perché naturalmente quando ci sono i bambini io alle 9 di sera crollo addormentata con loro.
Questa settimana invece i nostri ritmi sono stati rilassanti, la sveglia è suonata almeno 40 minuti più tardi rispetto al solito, e pur andando a dormire molto più tardi ci siamo svegliati ogni mattina freschi come rose, forse perché per la prima volta da quasi un anno abbiamo dormito ogni notte di filato fino al mattino.
Murasaki: Aaaahhh... peccato che questo sogno domani finirà!!
Mr T: Ma che stai dicendo?! Mura, devo confessarti una cosa, questa settimana ho capito che per poco va bene stare senza bambini, ma una vita senza di loro sarebbe veramente vuota...*
* Questa frase ho voluto immortalarla qui, per farla rileggere a Mr T quando ricomincerà a sclerare ;-)
martedì 22 giugno 2010
Sorellina e la vacanza al mare
Ormai anche lei sta crescendo e, a dieci mesi e mezzo manifesta con sempre maggiore veemenza il suo carattere, i suoi gusti, le sue inclinazioni.
Innanzitutto, in quanto femmina e secondogenita, dimostra un maggior senso pratico e un miglior spirito di adattamento rispetto a BUH! Da subito ha gradito le pappe preparate in albergo e ancor di più i pezzetti di pesce e quant'altro riusciva a sottrarre ai piatti intorno al suo e non ha avuto alcun problema a fare la nanna in un lettino non suo.
In secondo luogo, in quanto femmina e secondogenita, ha fatto subito in modo con i suoi occhioni profondi di conquistare i vicini di tavolo al ristorante e i vicini di ombrellone in spiaggia, tanto che facevano a gara per offrirsi di tenermela un attimo mentre preparavo le borse per tornare in camera.
In terzo luogo, in quanto femmina e secondogenita (no questo soltanto in quanto femmina), ha subito dimostrato una spiccata inclinazione verso musica e danza, così mi era quasi impossibile tenerla mentre, al momento della baby-dance serale, lei si dimenava saltellando forsennatamente, batteva le mani e cantava a squarciagola.
Da un punto di vista materno è stata una settimana meravigliosa e Sorellina ha concentrato in quei giorni alcuni progressi fondamentali della sua vita di bimba come riuscire a sedersi da sola, alzarsi in piedi da sola tenendosi a un mobile e tentare i suoi primi passi aggrappata forte alle nostre mani.
Mi sento però di spezzare una lancia in favore di BUH! Mentre lui al mattino dormiva fino alle 7.00 anche 7.30/8.00 la piccola teppista si svegliava al massimo alle 6.30 complice l'esposizione a Est della camera.
Così, a turno, io e Mr T uscivamo di soppiatto dalla stanza per portarla a passeggiare sulla spiaggia e per lasciar dormire il fratello maggiore e, a turno, l'altro genitore.
Naturalmente dopo 10 minuti 10 di passeggiata nella fascia, il suo corpicino si faceva molle molle e lei iniziava a russare, ma vi pare?
domenica 27 settembre 2009
I primi due mesi
Son passati quasi due mesi, 1 mese 3 settimane e 3 giorni per l'esattezza, da quando Baby W è arrivata tra noi.
Come si poteva supporre dalle differenze mostrate dai nostri piccoli nel venire al mondo, anche le prime settimane di vita si sono rivelate totalmente diverse tra loro.
Io e Mr T ricordiamo ancora senza troppa nostalgia i primi tre mesi di vita di BUH: alla fine della terza settimana di vita iniziarono le coliche e per tre settimane di fila affrontammo un bebé che dalle 17/18 fino alle 21/22 non faceva altro che piangere e piangere e piangere... non c'era nulla da fare, perché quell'esserino rifiutava la consolazione del ciuccio e quindi non si poteva far altro che cullarlo e ninnarlo (munendosi preventivamente di tappi per le orecchie...).
Ma non finisce qui, il signorino passò i suoi primi tre mesi di vita praticamente sempre in braccio, non c'erano sdraiette o culle che tenessero, se era sveglio pretendeva il conforto del calore materno o paterno e spesso, durante il giorno, dormiva solo se lo si portava a passeggio, mentre sbarrava gli occhi non appena si varcava il portone di casa.
Senza contare che durante il giorno l'intervallo tra una poppata e l'altra non superava l'ora e mezza e in auto non dormiva a meno che non avesse davvero sonno, perciò era impensabile per me decidere di uscire da sola con lui, per un controllo dalla pediatra o qualsiasi altra incombenza.
Poi, per fortuna, è arrivata Baby W - detta Sorellina. Eravamo pronti a tutto, ma non a tutta questa tranquillità, e certo è stato un sollievo!
Fin dalla prima settimana di sua iniziativa ha stabilito che:
- si chiede il latte ogni due/tre ore (raramente l'intervallo tra poppate è stato inferiore);
- che se si è svegli si può stare tranquillamente nella carrozzina o nella sdraietta ad ascoltare rumori, voci, musica e guardarsi intorno con curiosità;
- che già che si è comodi comodi nella sdraietta ci si può anche addormentare da soli senza scomodare mamma o papà (BUH fino ai sei mesi tondi si è sempre addormentato in braccio il furbastro!);
- che se capita di dormire tanto di giorno, non c'è nessun motivo per non dormire anche di notte (a meno di disturbi come qualche mal di pancia o il nasino raffreddato);
- che in auto ci si può appisolare sempre e comunque, così che la mamma si può muovere anche per tragitti relativamente lunghi anche da sola.
Insomma, a volte questa bambina non ci sembra vera.
Di sicuro è molto più sveglia di lui, per lo meno quando mangia, sarà per questo che gli intervalli tra poppate sono ben più lunghi. BUH si addormentava sempre e per questo chiedeva il latte molto più spesso, Baby W invece mentre ciuccia il suo latte spesso mi guarda dritto negli occhi come a sottolineare che LEI SA.
- Sa che c'è un fratellone con cui deve condividere genitori e spazi;
- Sa che deve trarre il più possibile da ciascuna poppata così che mamma possa dedicarsi anche al fratellone;
- Sa che mamma è indaffarata e spesso stanca, perciò non pretende di stare sempre in braccio;
-Sa anche di essere molto amata da mamma, papà e BUH che si avvicendano a farle sorrisi, a cantarle canzoncine e a parlarle e forse anche per questo è così tranquilla e serena.
Speriamo che continui così... per il momento ci godiamo questo periodo di grazia!!
Come si poteva supporre dalle differenze mostrate dai nostri piccoli nel venire al mondo, anche le prime settimane di vita si sono rivelate totalmente diverse tra loro.
Io e Mr T ricordiamo ancora senza troppa nostalgia i primi tre mesi di vita di BUH: alla fine della terza settimana di vita iniziarono le coliche e per tre settimane di fila affrontammo un bebé che dalle 17/18 fino alle 21/22 non faceva altro che piangere e piangere e piangere... non c'era nulla da fare, perché quell'esserino rifiutava la consolazione del ciuccio e quindi non si poteva far altro che cullarlo e ninnarlo (munendosi preventivamente di tappi per le orecchie...).
Ma non finisce qui, il signorino passò i suoi primi tre mesi di vita praticamente sempre in braccio, non c'erano sdraiette o culle che tenessero, se era sveglio pretendeva il conforto del calore materno o paterno e spesso, durante il giorno, dormiva solo se lo si portava a passeggio, mentre sbarrava gli occhi non appena si varcava il portone di casa.
Senza contare che durante il giorno l'intervallo tra una poppata e l'altra non superava l'ora e mezza e in auto non dormiva a meno che non avesse davvero sonno, perciò era impensabile per me decidere di uscire da sola con lui, per un controllo dalla pediatra o qualsiasi altra incombenza.
Poi, per fortuna, è arrivata Baby W - detta Sorellina. Eravamo pronti a tutto, ma non a tutta questa tranquillità, e certo è stato un sollievo!
Fin dalla prima settimana di sua iniziativa ha stabilito che:
- si chiede il latte ogni due/tre ore (raramente l'intervallo tra poppate è stato inferiore);
- che se si è svegli si può stare tranquillamente nella carrozzina o nella sdraietta ad ascoltare rumori, voci, musica e guardarsi intorno con curiosità;
- che già che si è comodi comodi nella sdraietta ci si può anche addormentare da soli senza scomodare mamma o papà (BUH fino ai sei mesi tondi si è sempre addormentato in braccio il furbastro!);
- che se capita di dormire tanto di giorno, non c'è nessun motivo per non dormire anche di notte (a meno di disturbi come qualche mal di pancia o il nasino raffreddato);
- che in auto ci si può appisolare sempre e comunque, così che la mamma si può muovere anche per tragitti relativamente lunghi anche da sola.
Insomma, a volte questa bambina non ci sembra vera.
Di sicuro è molto più sveglia di lui, per lo meno quando mangia, sarà per questo che gli intervalli tra poppate sono ben più lunghi. BUH si addormentava sempre e per questo chiedeva il latte molto più spesso, Baby W invece mentre ciuccia il suo latte spesso mi guarda dritto negli occhi come a sottolineare che LEI SA.
- Sa che c'è un fratellone con cui deve condividere genitori e spazi;
- Sa che deve trarre il più possibile da ciascuna poppata così che mamma possa dedicarsi anche al fratellone;
- Sa che mamma è indaffarata e spesso stanca, perciò non pretende di stare sempre in braccio;
-Sa anche di essere molto amata da mamma, papà e BUH che si avvicendano a farle sorrisi, a cantarle canzoncine e a parlarle e forse anche per questo è così tranquilla e serena.
Speriamo che continui così... per il momento ci godiamo questo periodo di grazia!!
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