martedì 14 gennaio 2014

Quello che rimane...


Quello che rimane non è poco e non è molto, ma svuota il cuore e contemporaneamente lo riempie.

Il tintinnio del cucchiaino nelle tazzine del caffè che è stato la sveglia quotidiana della mia infanzia.
Il caffè a letto che hai portato alla mamma, senza eccezione, ogni giorno della vostra vita insieme
(almeno finché le forze te lo hanno concesso).

Le passeggiate domenicali ai giardini di Porta Venezia: le giostre, la crema vaniglia e cioccolato della Centrale del Latte, il pane per le anatre.
Le passeggiate all'Idroscalo: i gelati, le partite a volano, le ciabattine rosse di pelle che un giorno dimenticasti di cambiarmi prima di uscire...


La terrazza dell'aeroporto di Linate da cui si potevano vedere gli aerei in partenza per luoghi che, allora, potevamo solo sognare... insieme!

La leggerezza ballerina con cui, nonostante tutto, hai sempre affrontato la vita e le avversità.

La grande voglia di giocare e di fare battute alla "nonno Giggi", che ti facevano ridere tantissimo, come: "Vuoi un mandarino o un rino manda?", oppure "E allora? 60 minuti..."
Il tuo sguardo tenero e un po' geloso al mio primo appuntamento con un ragazzo.
Il tuo amore infinito per le tue quattro donne.

Le mie lentiggini e la fronte a "bummulillo". Gli occhi cerulei di Gugo, la sua pelle nordica e i riflessi rossi nei capelli. 
Il suo modo forbito di parlare che mi ricorda te, mi ricorda l'orgoglio alle riunioni di scuola quando qualche compagna  si complimentava commentando: Ma come parla bene tuo padre, si vede che ha studiato!

I tuoi passi che mi accompagnano su per la scalinata della sala consiliare il giorno del mio matrimonio.
Il tuo discorso a Mr T sempre quel giorno: Con oggi posso dire di aver concluso il mio ciclo... ora è il vostro turno!

Sì. Ora è il nostro turno, ma tu continui ad accompagnarci e continuerai a farlo fino alla fine, quando saremo noi a passare il testimone ai nostri figli.

Buon viaggio papà!



Questa è la tenerissima ninnananna che papà ha cantato a me, alle mie sorelle e a tutti i suoi nipoti, o quasi...

18 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Oh cara, un abbraccio anche da me. Che foto meravigliosa, quanti ricordi, quanto amore, si...

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  3. dopo averti mandato un abbraccio virtuale, sono venuta a leggere questa bellissima lettera, che mi ha commosso e fatto ricordare tante cose. ti abbraccio nuovamante

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  4. Cara Deborah, leggendo questo post sono tornata indietro di due anni, ai giorni più dolorosi. Sono parole piene di amore, di bei ricordi, quelli che ti aiuteranno sempre ad andare avanti, seguendo l'esempio che i nostri cari ci hanno lasciato
    con le loro vite. Ti abbraccio nuovamente, Cri

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  5. oh mi dispiace, deve essere stato un grand'uomo!

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  6. Grazie a tutti per i messaggi e i pensieri che avete condiviso qui, in via privata, e sulla bacheca di facebook.
    Mi hanno sostenuta molto in questi giorni difficili.

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  7. Hai scritto un post bellisssimo!
    Perdere il papà per una figlia è molto doloroso, questi bei ricordi della tua infanzia, così teneri e perfetti ti fanno sentire di più la sua nostalgia ma ti aiuteranno anche, magari fra un po', a essere meno triste.
    (non tutte hanno avuto la fortuna di avere un padre così!)

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Vi apro le porte della mia casa, siate educati e misurati nei vostri commenti.

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