venerdì 22 giugno 2012

Mamma, parla bene!

Finalmente in bici senza rotelle!
Lo ammetto. In famiglia sono la prima a non possedere un vocabolario forbito, ma pur mantenendo un linguaggio semplice, ritengo che sia importante che anche i bambini imparino sin da piccoli ad esprimersi correttamente.
Per questo ho sempre incoraggiato (e con me Mr T) i bambini a parlare bene, naturalmente in modo consono alla loro età. Ho sempre pensato che correggere a oltranza non fosse utile, così davanti a un "pesse pallazzo", incoraggiavo con un "bravo/a è proprio un pesce pagliaccio".
E' un approccio che, nel tempo, ci ha ripagati, perché sia BUH sia Sorellina hanno una grande proprietà di linguaggio in rapporto alla loro età e ci stupiscono spesso addirittura con l'uso corretto dei congiuntivi.

Ricordo ancora quando BUH, intorno ai tre anni, esclamò "Mamma, non sapevo che i topi ballassero!", o quando Sorellina, a due anni mi disse "Mamma, vorrei che tu mi mettessi questo". Ecco, sono cose che mi commuovono, che posso farci.

Il problema di tutto questo spronare a parlar bene, tuttavia, è che a volte finisce per ritorcersi contro di noi. Ecco cos'è accaduto l'altra sera.

L'altra sera a cena Mr T ha riportato (gongolando) una conversazione tra BUH e un amichetto sulla differenza di significato tra le parole uguale e simile.

Amichetto: "Guarda, le nostre biciclette sono uguali!"
BUH [dopo un rapido sguardo]: "No, non sono uguali, sono simili".
Amichetto: "No, sono uguali!"
BUH: "No, gli adesivi e il sellino sono diversi, quindi le nostre biciclette sono simili, non uguali!".

Questo discorso è stato ascoltato e registrato con attenzione da Sorellina! Così quella stessa sera...

Io, Sorellina e BUH ce ne stavamo accoccolati in cameretta per il rituale della buonanotte e BUH frignava per una qualche futile motivo.
Ho cercato di calmarlo, dicendogli: "Mi spiace che tu sia triste... e".
"Mamma - mi ha interrotta Sorellina - Si dice mi dispiace!".
Io, con leggerezza, le ho risposto: "Ma sì, Sorellina, è uguale!"
E Sorellina: "Eh no, mamma, è SIMILE, non è UGUALE!"
E io (tapina me!): "Ma sì, piccolina, si può dire sia mi spiace, sia mi dispiace... è uguale!" (*)

"Mamma, ho detto che non si dice uguale, si dice simile... insomma PARLA BENE!"


(*) Lo so sarebbe stato meglio dire che sono sinonimi, o che hanno lo stesso significato, ma capitemi: eravamo al buio, in cameretta e io ... io se fa così a meno di tre anni non ce la posso fare!!

8 commenti:

  1. Stesso approccio e più o meno stessi problemi...
    Quando mi scappa qualche parolaccia, D. mi chiede "cos'hai detto?" nel senso che non le sente quasi mai quindi gli sembrano vocaboli nuovi :-/

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    1. Sulle parolacce stendiamo un velo pietoso... in casa nostra si sentono meno che raramente, eppure a BUH scappano spesso: colpa del basket o della scuola?
      In ogni caso ogni volta che ne dice una mi sento molto frustrata...

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  2. Risposte
    1. Ah sì... lei tra i due è senz'altro la pi furba! ;)

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  3. Ahahahah! Vedrai che ce la farai.. ahahahah!

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  4. anch'io al primo congiuntivo azzeccato mi sono commosso... :-)
    complimenti!

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    1. E' che anche se li usiamo normalmente, fa un certo effetto sentirli dire a dei bambini così piccoli!!
      :-)

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Vi apro le porte della mia casa, siate educati e misurati nei vostri commenti.

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