Dopo quasi tre anni dal nostro primo open day ormai conosciamo bene la struttura e l'organizzazione di questa scuola primaria, ma ci siamo andati comunque, perché pensiamo che “La giornata dell'accoglienza”, come la chiamano qui, per i bambini sia un momento importante per iniziare a familiarizzare con quella che per i cinque successivi diventerà la loro seconda casa.
Così sabato scorso siamo partiti tutti insieme alla volta della scuola: noi genitori tranquilli, BUH baldanzoso (forte del suo terzo anno nella scuola) e Sorellina piuttosto titubante.
«Questa scuola è brutta! Io non voglio andarci... non ci andrò mai!», continuava a ripetere Sorellina.
«Ma noo, guarda che è bella! E poi io ti accompagnerò fino in classe ogni giorno, te lo prometto...», la rassicurava BUH.
Nonostante le rimostranze e la sua timidezza, Sorellina è stata piuttosto diligente: ha scritto il suo nome sulla mela da incollare all'albero dei libri che aspetterà paziente il ritorno dei bambini a settembre; e ha seguito la maestra che faceva da cicerone ascoltando attentamente, evitando però il più possibile di parlare e nascondendosi, quando possibile, dietro suo fratello.
BUH intanto cercava di farle apprezzare le cose belle della scuola: la LIM, la palestra, i gancini dove tenere le scarpe per la palestra.
Per non parlare dell'aula di scienze, dove si possono fare esperimenti divertenti e interessanti!
Niente, lei tornata a casa ha ribadito che alla scuola primaria non ci andrà.
D'altronde cosa potevo aspettarmi da una bambina che il primo giorno di scuola materna iniziò a piangere dal parcheggio e continuò per un pezzo anche una volta entrata in classe? (Per chi non lo ricordasse leggete QUI)
E a dire la verità non mi aspettavo molto di più: Sorellina al contrario di BUH (sempre proiettato verso il nuovo) non ama i cambiamenti e li accetta sempre di malavoglia.
Mi auguro solo che per adattarsi alla scuola primaria e alle sue regole impieghi un po' meno di quanto impiegò a suo tempo per la materna.
Perché qui non ci si può permettere di rifiutarsi di partecipare a un'attività o di eseguire un compito assegnato.
Qui si entra nel mondo dei bimbi più grandi e forse è proprio questo che la spaventa.
Così sabato scorso siamo partiti tutti insieme alla volta della scuola: noi genitori tranquilli, BUH baldanzoso (forte del suo terzo anno nella scuola) e Sorellina piuttosto titubante.
«Questa scuola è brutta! Io non voglio andarci... non ci andrò mai!», continuava a ripetere Sorellina.
«Ma noo, guarda che è bella! E poi io ti accompagnerò fino in classe ogni giorno, te lo prometto...», la rassicurava BUH.
Nonostante le rimostranze e la sua timidezza, Sorellina è stata piuttosto diligente: ha scritto il suo nome sulla mela da incollare all'albero dei libri che aspetterà paziente il ritorno dei bambini a settembre; e ha seguito la maestra che faceva da cicerone ascoltando attentamente, evitando però il più possibile di parlare e nascondendosi, quando possibile, dietro suo fratello.
BUH intanto cercava di farle apprezzare le cose belle della scuola: la LIM, la palestra, i gancini dove tenere le scarpe per la palestra.
Per non parlare dell'aula di scienze, dove si possono fare esperimenti divertenti e interessanti!
Niente, lei tornata a casa ha ribadito che alla scuola primaria non ci andrà.
D'altronde cosa potevo aspettarmi da una bambina che il primo giorno di scuola materna iniziò a piangere dal parcheggio e continuò per un pezzo anche una volta entrata in classe? (Per chi non lo ricordasse leggete QUI)
E a dire la verità non mi aspettavo molto di più: Sorellina al contrario di BUH (sempre proiettato verso il nuovo) non ama i cambiamenti e li accetta sempre di malavoglia.
Mi auguro solo che per adattarsi alla scuola primaria e alle sue regole impieghi un po' meno di quanto impiegò a suo tempo per la materna.
Perché qui non ci si può permettere di rifiutarsi di partecipare a un'attività o di eseguire un compito assegnato.
Qui si entra nel mondo dei bimbi più grandi e forse è proprio questo che la spaventa.
Anche D sembra molto intimorito dalla primaria, mi ha confessato il timore di essere bocciato! Io gli sto dicendo che a settembre affronteremo insieme passo passo ogni novità, ma in verità sono agitata anche io! E lui lo sente! Un grande in bocca al lupo anche a Sorellina!
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